RapSUDia 1935 è una atmosfera incantata. È un racconto in forma di suite musicale: memorie, ballate e liriche, hanno l'ambizione di ricreare il fascino del Salento levantino, con le sue donne, i suoi uomini, la sua terra e il suo mare. È la nostra rapsodia salentina.
RapSUDia 1935 è una storia da tramandare. Il 15 maggio del 1935, a Tricase (Le), cinque operai del tabacco (tre donne e due uomini) furono uccisi durante uno sciopero spontaneo dalle fucilate sparate dalle forze dell'ordine. 60 furono i feriti, 74 gli arrestati. Fu denominata "la rivolta di Tricase". Una strage italiana che quasi nessuno conosce.
RapSUDia 1935 è l'alternarsi delle emozioni. L'orgoglio, la forza, la leggiadria, il dolore, l'amore, la passione, la speranza, che attraversano un'opera di parole e musica.
RapSUDia 1935 è un'epopea. Quella dei figli del tabacco. Generazioni di contadini del Capo di Leuca che abbandonano i riti ancestrali delle campagne salentine e scoprono l'industria manifatturiera del Novecento. Protagoniste, migliaia e migliaia di tabacchine.
RapSUDia 1935 procede per suggestioni. Non è narrazione nella sua forma tradizionale e non vuole esserlo, non è teatro-canzone e non vuole esserlo, non è poesia e non vuole esserlo. Si tratta di pennellate a base di suoni e parole che, piano piano, dipingono un affresco sentimentale. Le musiche originali sono di Ettore Salati.