All'età di 12 anni decisi di abbandonare l'istinto per intraprendere una razionalità esasperata, ero stufa di stare nel mio mondo perché lì mi sentivo inadeguata e fuori posto, volevo piacere agli altri ed essere accettata. Ho indossato così tante maschere nel tempo da dimenticarmi chi ero e anche chi sono. La mia vera natura! In questo estenuante tentativo di non mostrare debolezze, di lottare e combattere sempre, mi sono persa lungo un terreno disseminato di trappole e ho smesso di scrivere. Dopo anni passati ad inaridire sempre di più la mia interiorità, l'anima ha iniziato a gridare il suo dolore riversando disagi anche sul fisico e sono stata costretta a fermarmi e ad ascoltarla ripercorrendo passo dopo passo la via di casa. Ritornando in quei campi dove scrivevo da bambina con, sullo sfondo, la montagna (il Monviso) dove tutto ebbe inizio. È incredibile come i condizionamenti esterni possano cambiare una vita, distorcerla, reprimerla. L'anima reclamava il suo paradiso perduto, era dunque giunto il momento di tornare da quella bambina che nessuno comprendeva per iniziare ad ascoltarla, abbracciarla e aiutarla ad avere il coraggio di scrivere liberamente senza più paure ne giudizi. Ognuno di noi ha già dentro di sé la cura ai suoi disagi e, se concede spazio e visibilità al bambino interiore, di sicuro lui gli mostrerà la via. Questo libro mi ha obbligata a rimettere in discussione la mia vita, ad uscire dalla zona di confort che mi faceva sentire al sicuro, a mettermi a nudo spogliandomi del superfluo e ad abbracciare la me bambina per un nuovo inizio più in linea col mio sentire.